Da me a te

Lo spirito delle Kokeshi

 

Nuova vita e nuova incarnazione…

Assistere chi ami per aiutarlo ad andare…

Accogliere chi arriva per proteggerlo…

L’attenzione particolare delle antiche e moderne tradizioni verso i momenti della vita più importanti è per me sempre stato affascinante tra ushabti egizi, dalle russe kyvatka e matrioska …oggi mi soffermo un po’ in Giappone con le dolci Kokeshi.

 

La loro capacità di strappare un sorriso, proteggere le persone care, rende le bamboline Kokeshi uno degli oggetti giapponesi più regalati tra fidanzanti, amici e familiari.

 

In Giappone, ancora oggi, sono utilizzate per la decorazione della casa e sono considerate veri e propri talismani contro la cattiva sorte.

 

Bamboline Kokeshi: colori e significati

Le bamboline Kokeshi sono realizzate rigorosamente a mano. Talvolta ispirandosi al gusto estetico altre volte richiamando i kami, considerati come degli spiriti o fenomeni adorati nello shintoismo, di cui abbiamo già parlato.

Possono essere elementi del paesaggio, forze della natura, esseri e qualità che questi esprimono; possono anche essere spiriti di persone venerate.

Molti kami sono considerati gli antichi antenati di interi clan (alcuni antenati sono diventati kami dopo il ddayarustheir se fossero riusciti a incarnare i valori e le virtù del kami nella vita).

Tradizionalmente sono di legno, ma ogni artista ne crea di sorprendenti anche in altri componenti.

 

Guardate che carine...Queste di Sara https://www.etsy.com/it/shop/KOMOREBE15 Decorate con diversi colori, ognuno dei quali ha caratteristiche risolutive differenti.

 

 

L’interpretazione moderna è che la parola Kokeshi sia l’unione di due parole: Ko (bambino) e Keshin (incarnazione).

Un’altra interpretazione più attendibile è che sia l’unione tra Ko (legno) e Keshi (seme di senape) usato come metafora di un oggetto molto piccolo. Nel Nord del Giappone ai bambini appena nati è tradizione regalare una Kokeshi della sua stessa altezza e con indicati sulla base nome, data di nascita, altezza e peso del nascituro.

Per quanto riguarda il significato bisogna sapere che non ne esiste uno universale. Esistono tantissimi tipi di Kokeshi e ogni bambola augura cose diverse.

Nel Nord del Giappone ai bambini appena nati è tradizione regalare una Kokeshi della sua stessa altezza e con indicati sulla base nome, data di nascita, altezza e peso del nascituro. I colori nella visione giapponese, per gli abiti delle bamboline, sono molto interessanti. Trovo molto ben descritto su Karateka.it in questo articolo di Eleonora Saiz Il significato storico dei colori in Giappone : Rosso (Aka) Bianco (Shiro)  Nero (Kuro)  Blu (Ao)  Verde (Midori).

‘Il significato storico dei colori in Giappone. Fin dagli albori della sua storia, il Giappone ha sempre riservato un’importanza particolare ai colori. Un  significato che va ben al di là della mera occupazione decorativa, legandoli a un concetto  etico e morale. Come affermò il celebre designer Tanaka Ikkō: In Giappone i colori, siano essi  intensi o delicati, sono identificati non sulla base della luce riflessa o dell’ombra, ma in termini di significato e sentimento associati a essi.  Il ruolo del colore nella cultura nipponica è quindi sopratutto culturale e spirituale.

Il suo uso  ancora oggi ordina e codifica internamente società, culti e discipline come le arti marziali (tra cui ovviamente anche il Karate).  Diamo uno sguardo ai significati dei colori principali della tradizione giapponese.

 

Rosso (Aka)

Il rosso in Giappone è un colore sacro e rituale, che protegge e purifica allontanando gli spiriti  maligni.

Lo troviamo ad adornare i templi shintoisti e i torii, le porte di accesso al sacro.  È un colore vivo, forte e passionale, rappresentazione del sole, della prosperità e delle forze vitali  incanalate nel sangue.  Inoltre, nella cultura giapponese il colore rosso è talmente amato che esiste il proverbio: となりのはなはあかい /tonari no hana wa akai/ = i fiori del vicino sono rossi.

Ma nel paese del sol levante è sopratutto la coppia di bianco e rosso a rappresentare  l’abbinamento cromatico perfetto, simbolo di buon auspicio ed equilibrio. Per questo è usato spesso durante cerimonie e celebrazioni attraverso la presenza di drappi dei due colori. Durante occasioni importanti quali matrimoni e compleanni si indossano bianco e rosso come  simbolo di festa, gioia e felicità.  Nel Karate si ritrova come colore della cintura di 6° e 7° Dan.

 

Bianco (Shiro)

Anche isolato, il bianco è un colore molto popolare in Giappone.

Ha una simbologia complessa e  variegata, che lo porta ad assumere due significati apparentemente contrapposti: da una parte la  morte e la sepoltura e dall’altra la virtù, l’innocenza e la verità. Il bianco è quindi il colore della  purificazione sia spirituale che fisica che corrisponde ad una nuova fase della vita dell’uomo.  Fin dai tempi antichi l’Imperatore del Giappone era solito indossare abiti tradizionali bianchi per la  maggior parte dei rituali shintoisti.

 

Nero (Kuro) 

I significati del nero nella cultura tradizionale giapponese sono estremamente antichi e profondi.

Nero è mistero, notte, ira.  Contrapposto al bianco, assume spesso il significato di lutto e passaggio nell’aldilà. I funerali sono  solitamente celebrati con grandi drappi decorativi a strisce bianche e nere e lo stesso contrasto lo  troviamo nelle corde che legano i regali di cordoglio ai famigliari dei defunti.  È anche un colore mascolino, che identificava la classe samurai e che oggi veste gli sposi nel  giorno del loro matrimonio e i bambini durante il Kodomo no hi (こどもの日) , giornata dedicata all’infanzia, per augurare, in particolare, buona salute ai figli maschi.  Con il tempo il nero ha assunto anche il significato di eleganza, serietà ed esperienza.

 

Blu (Ao)

 Nell’accezione positiva della tradizione giapponese il blu rappresenta la freschezza, la giovinezza e  la fiducia, ma può anche essere simbolo di passività, incompletezza e immaturità. Nei tempi antichi era il colore delle persone comuni, che per legge non potevano ostentare colori vivaci prerogativa dell’Imperatore e degli strati più alti della società.

Le persone erano quindi solite indossare kimono in grigio o blu, dal momento che l’indigo era il  colorante naturale più disponibile e a basso costo. Le tecniche di tintura tramite la pianta  Indigofera tinctoria passarono, per generazioni, di madre in figlia. Ancora oggi, in alcuni laboratori  artigianali giapponesi, è possibile assistere dal vivo ai processi di tintura tradizionale.

 

Verde (Midori) 

Il verde in Giappone è un colore dai molteplici riferimenti simbolici, che rimandano alla freschezza, alla pace e al riposo.

Il rimando al Tè verde e al Tè Matcha, così presenti e radicati nella cultura  tradizionale, non può che sottolineare il ruolo di primo piano di questo colore.  Ma il verde è sopratutto il colore della vegetazione.   Dell’ambiente naturale e incontaminato il verde assume quindi tutti i significati simbolici: energia, vitalità ed eternità.  Il 4 Maggio i Giapponesi celebrano la ‘Giornata verde’ Midori no hi (みどりの⽇), festa tradizionale  dedicata al rispetto per la natura e al suo rapporto benevolo con l’uomo’.

 

Guarda un po’ che bella data…

 

Come per La statuetta Daruma di cui parleremo più avanti… Anche con le kokeshi talvolta prima di donarla si può Esprimere un desiderio tenendola fra le mani e mentre si esprime il desiderio, ci si inchina, in segno di rispetto, allo Spirito potente e protettivo e lo si indossa o pone in casa.

Quando il desiderio o buon auspicio si avvera, si potrà donare una bambolina ad amici e parenti, essendo noi stessi stati benedetti dalla sua magia.

 

Le kokeshi sono bambole dal significato benedicente, vincitore e simboleggiano lo spirito che non muore mai.

 

Grazie

 

 

Michela Chiarelli

 

Immagine tratta dalla pagina etsy del negozio KOMOROBE 15 di Sara Curti  https://www.etsy.com/it/shop/KOMOREBE15

 

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