Da me a te

Sciamani contro i signori della guerra

In questi giorni sono davvero preoccupata per il menefreghismo mondiale verso la morte prodotta dalle decine di conflitti che succedono nel mondo.

Non credo non ci siano informazioni sufficienti.

Alcune sono falsità è vero.

E’ un po’ che suggerisco di lavorare con la compassione, imparare a stare con se stessi deve essere utile per poter essere d’aiuto anche agli altri.

Ci viene mostrato un mondo tremendo nel quale conviviamo in continuazione, post, telegiornali, radio ecc, ecc.

Ma c’è anche tanta bellezza là  fuori. Ci sono persone buone, ci sono bambini, ci sono donne coraggiose.

Io e un mio amico Sciamano Tunguso, preghiamo insieme al cerchio Sacro delle grandi madri e durante un lavoro forte per aiutare il popolo Curdo io sono rimasta coinvolta in una battaglia orribile.

Riporto segni molto invalidanti e provo forte dolore a tutto il corpo.

L’esperienza più atroce che io abbia mai sperimentato e non che questo non sia già successo. Se fossimo di più a pregare potrebbe davvero fare la differenza.

Ci sono molte anime buone che pregano, che sanno riconoscere il valore della vita in tutte le creature e, ci sono tanti corpi oscuri che non danno valore alla vita si nutrono dell’oscurità che portiamo dentro i nostri cuori e parlo delle invidie del senso di rivalsa, vera cattiveria, la capacità di tollerare il prossimo pari a zero.

Questi esseri oscuri si nutrono di noi ogni giorno in ogni attimo.

In questo momento cercare di ostacolarli da sola è praticamente impossibile per questo vi chiedo leggete attentamente queste parole non so quando e se ne troverete ancora.

Il mondo ha bisogno di riconoscere bellezza.

Che riconosciate la bellezza ovunque.

Il mondo ha bisogno che pensiate che tutti hanno il diritto di avere una vita meravigliosa.

Per creare una nuova era di pace servono pensieri di pace.

Per creare un regno di luce, di fratellanze e amore dobbiamo viverli manifestarli in ogni istante altrimenti non serve a niente…

Se tutti crederemo che è possibile allora sarà possibile.

I Signori  oscuri della Guerra esistono, sono ovunque

Distorcono il campo delle nostre menti, dei nostri pensieri e dei nostri desideri così da spingerci a desiderare solo cose inutili o a produrre pensieri frustrati e  tristi.

Noi malati e preoccupati arrabbiati, noi contro gli altri nostri fratelli…

Noi preoccupati per le malattie, le bollette, gli stipendi… ecc

Siamo come pile già scariche.

I signori della guerra usano i nostri pensieri.

Sono le nostre forme, perché poi le nutriamo con la nostra frustrazione e creiamo eggregori.

In 4 o 5 persone al mondo  posseggono potere, denaro e hanno la possibilità di governare 7 miliardi di persone manipolandoci attraverso falsi desideri, facendoci dimenticare chi siamo.

La leggenda della morte lo rappresenta…

Quando si racconta una storia si  contagia la mente di chi ci sta ascoltando, il quale raccontando a sua volta la stessa storia diffonderà il contagio: se la storia è potente, questo contagio può durare anche millenni.

Come è accaduto con questa leggenda, una storia  antica e universale, visto che parla di morte.

La prima apparizione di questa storia la troviamo nel Talmud , che è uno dei testi sacri dell’ebraismo ed è conosciuto in due versioni: quella di Gerusalemme e quella babilonese.

La 53ª sukkah del Talmud Babilonese è una parabola che racconta di come un giorno Re Salomone si accorse che l’Angelo della Morte era triste. «Perché sei così triste?» gli chiese. «Perché mi hanno ordinato di prendere quei due Etiopi», risponde l’Angelo della Morte, riferendosi a Elihoreph e Ahyah, i due scribi etiopi di Salomone. Il Re volle salvare i suoi preziosi uomini e li fece scappare fino alla città di Luz, ma appena giunti qui i due scribi morirono. Il giorno seguente Salomone incontrò di nuovo l’Angelo della Morte e vide che sorrideva. «Perché sei così felice?» gli chiese. «Hai mandato i due etiopi proprio nel posto in cui li aspettavo!» risposte la Morte.  Al che Salomone espresse la morale della parabola: «I piedi di un uomo sono responsabili per lui: essi lo portano nel luogo dove egli è atteso.» Suona strana come morale, visto che in realtà i due poveri scribi vennero mandati da Salomone a morire, non dai loro piedi.

Il seme è lanciato: varie versioni di questa parabola infiammeranno la creatività di autori fino ai giorni nostri.

I nostri desideri non sono nostri i nostri sogni, non sono noi.

Se desideriamo cose o oggetti non facciamo niente di utile verso il prossimo, spariamo contro chiunque faccia qualcosa di diverso e siamo manipolati non siamo liberi in niente.

Per farvi sentire ancora peggio giornalisti biechi e manipolatori scrivono articoli tipo: Abbiamo le mani sporche di sangue perché abbiamo venduto armi ai curdi o alla Siria.

Io non ho visto nemmeno un’euro di quelle armi lo stato che ha potuto vendere quelle armi e ne ha fatto un capitale personale, non ha fatto niente con quei soldi per il popolo italiano, quindi il popolo italiano di per sé non ha colpa di nulla.

Parliamo col vicino.

Smettiamo di invidiare quella persona perché più bella, tonica o intelligente.

Giochiamo coi nostri figli.

Andiamo al mare o in montagna.
Fermiamoci ad osservare la bellezza.

Firmiamo petizioni…

Scendiamo in piazza.

Sediamoci in meditazione

Preghiamo ovunque crediamo che funzioni.

Accendiamo candele.

Pensiamo forti alla luce.

Visualizziamola.

Chiamiamo gli Arcangeli.

Convochiamo i Maestri ascesi affinché ci sia sempre più evoluzione.

Affinché tutti ottengano Luce e Pace.

Portiamo tali principi nella nostra vita quotidiana.

Michela Chiarelli ©

 

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