In questi giorni , in questo tempo di paura e timore della morte, ci uniamo spesso in preghiera… e i miei figli mi chiedono, mentre effluvi di incenso deodorano la stanza e campane di cristallo vengono percosse: “Chi è Dio, com’è la Dea… perché preghiamo Mamma?”
Noi crediamo che Dio sia in ogni cosa e la Dea doni vita a tutte le forme anche a quelle che crediamo ferme, immobili, materiche, poiché ogni cosa è per noi pervasa dal grande spirito.
Ho iniziato un viaggio… alla ricerca di risposte… e fermo restando che molte di queste in effetti le troviamo dentro di noi… ho trovato informazioni interessanti che desidero condividere con voi quattro o cinque che mi leggete!
Ho notato grandi somiglianze, tra tutti i miti, tutte le storie, le leggi e gli archetipi… dalla Mesopotamia alla Scandinavia…. dalla Grecia al Giappone…
Sarà un articolo lungo solo per i più determinati… ma i miei fili di 8 e 9 anni… ci si sono dedicati con amore…
Questa frase tratta da un bel sito ( per scoprirlo cliccate sulla parte blu) dice:
L’uomo da sempre ha avuto il bisogno di dare un senso alla sofferenza, alla morte, al male e alla propria esistenza, al perché accadono determinate cose che non hanno una spiegazione logica o scientifica, è insito nell’uomo e lo spinge a trovare le possibili risposte nella filosofia o nella religione.
È questo bisogno umano che muove tante persone ad iniziare una faticosa e sincera ricerca di una spiritualità autentica, spesso diversa dalla religione di appartenenza.
Ludwig Feuerbach nel suo libro “L’essenza della religione” sostiene che “Il sentimento di dipendenza dell’uomo è il fondamento della religione; l’oggetto di questo sentimento di dipendenza […] non è però altro, originariamente, che la natura”.
Notiamo che il termine “natura” assume in Feuerbach il significato generale di un raggruppamento di oggetti e cose reali che l’uomo differenzia da sé e dai propri prodotti, e non un ente universale, astratto, “personificato e mistificato”.
Scrive Feuerbach: “… io sono soprattutto un ente che non esiste senza luce, senza aria, senza acqua, senza terra, senza cibo, un ente dipendente dalla natura”.
Mi trovo ad osservare tali affermazioni… “… io sono soprattutto un ente che non esiste senza luce, senza aria, senza acqua, senza terra, senza cibo, un ente dipendente dalla natura”… ma quanto Sciamanesimo Italiano, anzi per i molteplici contestatori… sciamanesimo di mia Nonna… c’è in questa frase… a parte la definizione di ente… Io io sono soprattutto un essere fatto di un essenza che non esisterebbe senza luce, senza aria, senza acqua, senza terra, senza cibo, un essere fatto di un essenza che dipendente dalla natura dalla sua forza, dai suoi misteri, dalla sua bellezza e dalla sua energia…”
E… scopro che questa affermazione che mia Nonna mi ha fatto vivere e sperimentare e che mi ha fatta donna e mamma è definibile Animismo…
L’animismo, in antropologia, è quell’insieme di religioni o culti nel quale viene attribuita qualità divina o soprannaturale a oggetti, luoghi o esseri materiali.
Queste religioni non considerano le divinità come esseri puramente trascendenti, bensì attribuiscono proprietà spirituali a determinate realtà fisiche.
Questo tipo di credenze è così chiamato perché si basa su un certo grado di identificazione tra principio spirituale divino (anima) e aspetto materiale di esseri ed entità (quali anche dèmoni o altre presenze).
La posizione filosofica corrispondente all’animismo viene di solito chiamata panpsichismo… che parolona…
In poche parole… l’animismo è da primitivi… ma se vi addentrerete con me… ecco… che scoprirete che l’animismo è vivo in ogni religione…